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Cos’è l’Accordo di Parigi sul clima?

Nel 2015, in occasione della Conferenza sul clima COP21 di Parigi, è stato sancito l’«Accordo di Parigi sul clima» – in breve detto anche «Accordo di Parigi»». 197 parti contrattuali hanno approvato l’accordo, quasi tutte lo hanno ratificato. L’accordo implica un contratto di diritto internazionale nell’ambito della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC). Il suo obiettivo è limitare il più possibile il riscaldamento globale a 1,5 °C e nettamente al di sotto di 2 °C rispetto al livello preindustriale del 1850.

Come si è giunti all’Accordo di Parigi?

In occasione della Conferenza delle Nazioni Unite sul clima, come prosecuzione del Protocollo di Kyoto, in vigore fino al 2020, è stato siglato l’Accordo di Parigi (L’Accord de Paris o Paris Agreement). A differenza del Protocollo di Kyoto, l’Accordo non fa alcuna differenza tra Paesi industrializzati ed emergenti, per la prima volta valgono gli stessi principi per tutti gli Stati firmatari. L’accordo sulla riduzione delle emissioni di gas serra è giuridicamente vincolante ed è nato nell’ambito della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Convenzione sul clima UNFCCC). Nell’ottobre del 2016 è stato raggiunto il numero di almeno 55 Stati che ratificano l’accordo e che sono responsabili di almeno il 55 percento delle emissioni di gas serra mondiali. Pertanto l’Accordo è potuto entrare in vigore.

 

Cosa è stato deciso con l’Accordo di Parigi sul clima? 

Con l’Accordo di Parigi è stato coniato il termine «zero netto». L’accordo stabilisce che nella seconda metà del secolo le emissioni di gas serra nette mondiali debbano scendere a zero. Per la prima volta, quindi, gli Stati firmatari hanno concordato un obiettivo concreto, decidendo di limitare il più possibile il riscaldamento globale a 1,5 °C e nettamente al di sotto di 2 °C rispetto all’epoca preindustriale.  

Per raggiungerlo, tutti gli Stati che hanno ratificato l’accordo hanno stabilito i propri obiettivi di riduzione (Nationally Determined Contribution, NDC). Ogni cinque anni dovrà avvenire una rielaborazione e un potenziamento degli sforzi per la tutela del clima. Gli obiettivi dovranno ogni volta riflettere la massima ambizione possibile di uno Stato. In tal modo s’intende adeguare l’obiettivo di riduzione di ciascuno Stato a una responsabilità climatica e a una capacità variabili. Oltre alla riduzione delle emissioni di gas serra, l’Accordo di Parigi mira anche al miglioramento della capacità di adattamento (Adaption) a un clima mutato. Inoltre, l’accordo evidenzia anche la destinazione di fondi finanziari privati e statali a uno sviluppo a emissioni ridotte.  

A Parigi è stato anche stabilito che gli Stati firmatari abbiano la possibilità di collaborare al raggiungimento degli obiettivi climatici sia tra loro che con altri attori. I meccanismi di cooperazione descritti all’Articolo 6 rappresentano la base legale per una protezione del clima basata sul mercato. Le regole per l’attuazione concreta sono però state stabilite solo alla Conferenza sul clima del 2021 tenutasi a Glasgow. 

 

Quali Paesi sono coinvolti nell’Accordo di Parigi sul clima? 

L’Accordo sul clima è stato ratificato da quasi tutte le nazioni del mondo. Nel corso del suo mandato, Donald Trump aveva avviato l’uscita degli USA. Con l’insediamento di Joe Biden gli Stati Uniti hanno subito riaderito. Nell’ambito dell’Accordo di Parigi, i Paesi dell’Unione Europea si sono impegnati a diventare climaticamente neutri entro il 2050. La Svizzera ha ratificato l’Accordo di Parigi il 6 ottobre 2017. Il suo obiettivo di riduzione ammonta a meno 50 percento entro il 2030 rispetto al 1990, mentre entro il 2050 mira a un obiettivo di riduzione totale indicativo compreso tra meno 70 e meno 85 percento rispetto al 1990. Entrambi gli obiettivi possono essere raggiunti usando in parte riduzioni delle emissioni estere.  

 

I Paesi riusciranno a raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi? 

Molti degli Stati firmatari al momento sono lontanissimi dal raggiungere gli obiettivi climatici da loro auspicati entro il 2030. Per raggiungere gli obiettivi di Parigi, entro il 2050 è necessaria una neutralità rispetto al gas serra a livello mondiale, il che implicherebbe una sistematica decarbonizzazione. Gli esperti dubitano che possa essere raggiunto un limite del riscaldamento globale nettamente inferiore a due gradi, se gli obiettivi di riduzione non vengono subito potenziati in modo drastico (Rapporto del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico IPCC). Non è ancora dato sapere fino a che punto le tecnologie a emissioni negative possano contribuire al raggiungimento degli obiettivi dell’Accordo di Parigi. In mancanza di un impegno più incisivo e di ambiziosi obiettivi di riduzione delle emissioni, gli obiettivi non saranno raggiunti. 

Ciò non toglie che l’Accordo di Parigi sul clima rappresenti una pietra miliare. Non era mai accaduto che tanti Stati insieme decidessero di occuparsi della protezione del clima e di promuoverla. 

 

Come si procederà in futuro con la protezione del clima? 

A fine 2020 si sarebbe dovuta tenere a Glasgow la 26ª Conferenza sul clima (COP), durante la quale gli Stati avrebbero dovuto presentare i loro obiettivi per il 2030. In quell’occasione si dovevano anche stabilire le regole di attuazione degli sforzi congiunti volti a ridurre le emissioni di gas serra di cui all’Articolo 6. A causa della pandemia, la conferenza si è tenuta solo nell’autunno del 2021. 

Tutte le informazioni sulla COP26 di Glasgow sono disponibili qui.

Fonti:
https://unfccc.int/resource/docs/2015/cop21/eng/l09r01.pdf  (Accordo di Parigi)
https://www.carbon-mechanisms.de/en/introduction/the-paris-agreement-and-article-6 
https://www.bafu.admin.ch/bafu/en/home/topics/climate/info-specialists/climate--international-affairs/the-paris-agreement.html  
https://ec.europa.eu/clima/eu-action/international-action-climate-change/climate-negotiations/paris-agreement_en  
https://www.bmuv.de/themen/klimaschutz-anpassung/klimaschutz/internationale-klimapolitik/pariser-abkommen/bilanz-nach-5-jahren-pariser-abkommen  

 

 

Per maggiori informazioni sui cambiamenti climatici e sulla protezione del clima in Svizzera, consultate la nostra brochure sul clima.

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